Pagine

lunedì 29 dicembre 2008

Babbo Natale non esiste

babbo_nataleImage by Axell [www.axellweb.com] via Flickr













Ogni anno qualcuno inveisce contro il povero Babbo Natale.
La motivazione è che si tratta solo di una diabolica invenzione del consumismo anglosassone, non insegna niente di buono ai bambini, perciò è meglio tornare al vecchio presepe di cartapesta con Gesù Bambino nudo nella culla, trasmettendo ai nostri piccoli gli unici veri valori, cioè la fede cristiana. Quest'anno è toccato al parroco di Garlasco, se non ricordo male, salire agli onori delle cronache per le sue esternazioni anti-Babbo.
Purtroppo il tenero Bambinello bianco, livido di freddo nei suoi poveri stracci, oggi ha la vita dura se confrontato con le luci scintillanti delle vetrine, gli alberi splendenti e i doni; l'immagine del vecchio vestito di rosso, un buon vecchio nonno gioviale e sovrappeso che vola nel cielo sulla slitta carica di pacchi, è molto più affascinante.
In ogni caso, è una preoccupazione inutile: i bambini ci credono per così poco tempo...è così breve l'infanzia, oggi più che mai. Quando non ci crederanno più, avranno perso per sempre la capacità di sognare e gli resterà solo la vita.
D'altra parte non esistono neppure Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Pinocchio, ma noi pur sapendolo raccontiamo continuamente di loro ai nostri figli, nipotini e alunni con ricchezza di particolari. Crescendo leggeranno l'Iliade e l'Odissea, impareranno i miti omerici, le vicende dei Promessi Sposi, la Divina Commedia, la Gerusalemme liberata..(!)
Ripensandoci, forse sarebbe meglio dare ai nostri ragazzi un'educazione più concreta e realistica...
Niente favole, niente sogni, niente miti e leggende, il saggio Platone sarebbe d'accordo. Solo la dura, sana realtà; peccato che comprenda, oltre alla Sacra Famiglia e agli angeli in coro, la guerra in Palestina, i cocainomani che investono i passanti, il narcotraffico, l'Aids, la pedofilia, lo tsunami, le faglie sismiche, i farmaci contraffatti, ecc. ecc. I giornali ne sono pieni, i notiziari televisivi pure.
Babbo Natale non esiste, è un imbroglio: e i bambini non si devono mai imbrogliare...Giusto, nooooo?
Related articles by Zemanta
Reblog this post [with Zemanta]

Articolo 4, la scuola primaria

Leggiamo la parte del regolamento attuativo del 22 dicembre che riguarda la scuola primaria:
Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133”

.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Articolo 4 – Scuola primaria

1. Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento.

2. Possono, altresì, essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.

3. Il tempo scuola della primaria è svolto ai sensi dell’articolo 4 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, secondo il modello dell’insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno. Tali articolazioni riguardano a regime l’intero percorso della scuola primaria e, per l’anno scolastico 2009-2010, solo le classi prime, tenendo conto delle specifiche richieste delle famiglie.

Qualora il docente non sia in possesso degli specifici titoli previsti per l’insegnamento della lingua inglese e dei requisiti per l’insegnamento della religione cattolica, tali insegnamenti sono svolti da altri docenti che ne abbiano i titoli o i requisiti.

4. Le classi successive alla prima continuano a funzionare, dall’anno scolastico 2009-2010 e fino alla graduale messa a regime del modello previsto dal precedente comma 3, secondo i modelli orario in atto:

a) 27 ore, corrispondenti all’orario di insegnamento di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo, n. 59 del 2004, con esclusione delle attività opzionali facoltative di cui al comma 2 del medesimo articolo, senza compresenze;

b) 30 ore comprensive delle attività opzionali facoltative, corrispondente all’orario delle attività di cui all’articolo 7, comma 2, del decreto legislativo, n. 59 del 2004, senza compresenze e nei limiti dell’organico assegnato per l’anno scolastico 2008/2009;

c) 40 ore corrispondenti al modello di tempo pieno, nei limiti dell’organico assegnato per l’anno scolastico 2008/2009 senza compresenze.

5. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia e sulla base delle richieste delle famiglie e fermo quanto disposto ai commi precedenti, adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio allegati al decreto legislativo n. 59 del 2004, come aggiornati dal decreto del Ministro della pubblica istruzione 31 luglio 2007, pubblicato nel supplemento ordinario n. 198 alla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 228 del 1° ottobre 2007.

6. La dotazione organica di istituto è determinata sulla base del fabbisogno del personale docente necessario per soddisfare l’orario delle attività didattiche; relativamente alle classi funzionanti secondo il modello previsto dall’articolo 4 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 ottobre 2008, n. 169, la dotazione è fissata in 27 ore settimanali. La dotazione medesima tiene conto altresì dell’integrazione degli alunni disabili e del funzionamento delle classi a tempo pieno secondo l’articolazione prevista dal successivo comma 7.

7. Le classi a tempo pieno secondo il modello di cui al comma 3, sono attivate a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilità di organico assegnate, nonché in presenza delle necessarie strutture e servizi. Per la determinazione dell’organico di dette classi è confermata l’assegnazione di due docenti per classe, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione e di inglese in possesso dei relativi titoli o requisiti. A livello nazionale rimane confermato il numero dei posti attivati complessivamente, a tal fine, per l’anno scolastico 2008/2009. Le maggiori disponibilità di orario derivanti dalla presenza di due docenti per classe rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno sono utilizzate per la costituzione dell’organico d’istituto. Per il potenziamento quantitativo e qualitativo del servizio del tempo pieno sul territorio sono attivati piani pluriennali sulla base di intese con le rappresentanze dei comuni, precedute da un accordo quadro con le autonomie locali in sede di Conferenza Unificata.

8. Qualora non sia possibile procedere alla aggregazione delle ore disponibili nei plessi della medesima istituzione scolastica, sono costituiti posti di insegnamento anche con orario inferiore a quello d’obbligo.

Se interpreto bene, dato che il testo è nebuloso, l'abolizione delle compresenze porterà di fatto a una modifica sostanziale anche nelle classi successive alla prima, dove il comma 4 garantisce che continueranno a funzionare secondo i modelli orario già adottati. Nel senso che l'orario resterà tale, ma non l'organizzazione didattica.

Se oggi in una classe lavorano una maestra prevalente con venti ore, una di matematica con cinque, una specialista d'inglese con tre ore e una maestra di religione con due, per un totale di trenta ore settimanali, da settembre non sarà più possibile. Infatti la prevalente dovrà avere ventidue ore, senza compresenze, e non resterà spazio per le altre, a meno che non si riduca l'orario d'inglese a due ore e religione ad una, ma non credo sia attuabile (quante classi dovrebbe avere una specialista per raggiungere le 22 ore?).

Comunque, la maestra di matematica dovrebbe lavorare in quattro classi o cinque per poter evitare le compresenze, perciò ogni cinque classi ci sarebbero sei insegnanti, non uno di più.

CLASSE PRIMA - Una sola maestra per tutte le materie, più eventualmente una specialista d'inglese e una di religione = 24 o 27 ore, ma di certo non 30!
CLASSE SECONDA - Una maestra prevalente per 22 ore, inglese e religione per un totale di 27 ore
oppure
una maestra prevalente per 22 ore, matematica 5, inglese 2 e religione 1 = 30 ore (in forse per la religione)
E' CHIARO CHE L'UNICO MODELLO APPLICABILE SENZA PROBLEMI E' QUELLO DELLE 27 ORE anche per le classi successive, dove l'inglese dovrebbe salire a 3; ma accettando pure le 2 ore (già volute dalla Moratti) resta il problema delle insegnanti di religione. Nessuna specialista può avere lezioni di un'ora, le servirebbero 22 classi, e in quante sedi? Non credo che si potrà arrivare a tanto.
D'altra parte anche la riduzione dell'inglese comporterebbe problemi per le cattedre specialistiche di lingua straniera, là dove ancora sopravvivono: infatti servirebbero 12 classi per raggiungere le 22 ore, con la necessità di lavorare in due circoli diversi nei centri medio-piccoli. Certo nessuno vuole favorire le cattedre d'inglese, anzi si preme per la loro soppressione, ma è comunque un punto da considerare per le difficoltà che nasceranno a settembre. Mantenere l'orario a 30 ore o scendere a 27 non sarà una scelta neutrale, comporterà riduzioni di organico e si dovrà scegliere se sacrificare gli specialisti o i maestri comuni. In un modo o nell'altro, il ministro Gelmini esige i suoi sospirati tagli.

24, 27, 30: che trovata originale

Parliamo sempre di orari nella scuola primaria.
Il nostro pittoresco e creativo paese è ormai rinomato per la sua capacità di distinguersi con idee originali e spassose.
Spassose naturalmente per chi ci osserva dall'estero, perché noi all'interno abbiamo poca voglia di ridere.
L'ultima è quella di modificare l'orario della scuola elementare - fin qui niente di tanto strano, anche se l'idea pare discutibile - ma non in tutte le sedi, a macchia di leopardo, facendo scegliere il modello ai genitori...
In pratica potrebbero coesistere, nello stesso istituto, classi di bambini che entrano alle otto e alle otto e trenta, uscendo chi alle dodici e trenta chi all'una. Anzi, alcuni potrebbero fermarsi nel pomeriggio e avere la settimana corta. Alcuni avrebbero una sola maestra per sei giorni la settimana, altri ne avrebbero due, tre o anche quattro.
Se qualcuno capisce il senso di queste modifiche, a parte l'estrema urgenza di risparmiare eliminando cattedre e personale Ata, me lo spieghi, per favore.
Io vedo solo che la scuola pubblica, la primaria in particolare, sta subendo un attacco gravissimo. E' già malmessa (no, non dite che le cose finora andavano bene perché sapete di mentire) però, malgrado l'incuria dell'amministrazione, si regge ancora in piedi grazie alla dedizione delle maestre e dei maestri. Ci sono insegnanti che curano gli alunni come madri, o padri, si portano da casa perfino il sapone e i gessi colorati, pagano le fotocopie di tasca propria, spengono le luci e chiudono le finestre per non consumare troppa energia. Per queste persone non c'è abbastanza posto; l'economia si fa sulla loro pelle e su quella dei bambini.
Lo stato spende troppo per gli stipendi...Perché allora non cerca di ridurre le spese superflue, come le miriadi di progetti aggiuntivi che drenano finanze pubbliche in ogni circolo didattico, comprese le commissioni e le "funzioni" o "figure"- obiettivo, utili solo a riempire il portafogli dei soliti pochi docenti (sempre gli stessi!)? Siamo arrivati al paradosso che mancano i fondi per acquistare una fotocopiatrice nuova, ma si trovano migliaia di euro per compensi aggiuntivi ai docenti (solo ad alcuni, però).
Troppi maestri costano, è vero, ma seguendo la stessa logica, ci sono anche troppi professori nella scuola media! Dato che un laureato in lettere ha studiato storia e geografia, facciamogli insegnare tutte le materie umanistiche e perché no, anche l'inglese. e il francese...si risparmierebbe parecchio, non vi pare? Tre professori bastano e avanzano: uno per l'area umanistica, un altro per quella scientifica, un terzo per l'arte e lo sport. Anche perché ormai tutto è a livello libresco, non si impara più a disegnare, cantare e suonare, ma si studia storia dell'arte, storia della musica, educazione tecnica; la ginnastica spesso si fa in cortile giocando a pallone. Che ne dite? Un'eresia? E' proprio quello che dico anch'io. In fondo è lo stesso principio che si vuole applicare nella scuola elementare: la semplificazione, anzi...l' essenzialità. Diamo il minimo, sarà sempre troppo...
E' vero che nella primaria le discipline non sono approfondite come nella secondaria, ma ciò non vuol dire che non richiedano una preparazione approfondita da parte dei docenti, perché per insegnare cose semplici ed essenziali bisogna conoscerle perfettamente nei minimi particolari.

venerdì 26 dicembre 2008

Ma quale orario scegliere?

Non è assolutamente chiaro cosa succederà il prossimo anno. In particolare, non si è capito cosa vuole farci fare la signora Gelmini, molto contraddittoria e confusa (almeno nelle sue dichiarazioni, perché credo che in realtà sappia benissimo dove ci vuole portare).
A un giornalista ha detto che il maestro unico avrà un orario di 22 ore settimanali e le altre due ore per arrivare a 24 saranno coperte da un non meglio identificato specialista (di religione? d'inglese?), quindi per logica deduciamo che non ci sarà un maestro unico.
Contemporaneamente ha affermato che, se un maestro ha i titoli per insegnare inglese e religione, potrà coprire da solo tutte le 24 ore, ma tale orario dovrà essere scelto dalle famiglie. In pratica, chi può e vuole fare il maestro unico, deve ricevere il permesso dai genitori. E' già una farsa.
Nel caso in cui al maestro manchino i requisiti per religione e inglese, le famiglie devono per forza optare per la settimana di 27 ore con tre maestri: un prevalente per 22 o 24 ore - non è ben chiaro - più due specialisti, ma non si sa per quante ore; nessuno dice se l'inglese resterà com'è adesso (1 ora in prima, 2 ore e 1/2 in seconda e in terza e 3 in quarta e quinta) o se sarà ridotto a due ore, idem per religione che adesso è 2 ore in ogni classe ma potrebbe scendere a 1 ora.
Quanto alle 30 ore, come gestirle resta un assoluto mistero perché sappiamo che non ci dovranno essere compresenze e che si dovranno utilizzare solo i maestri a disposizione in organico. Ma come fare? In prima sarà impossibile adottare tale modello. Assodato che il maestro prevalente non può superare le 24 ore, aggiungendo 1 ora d'inglese e 2 di religione si arriva a 27: se la matematica non è un'opinione rimangono scoperte 3 ore, a meno che non si attribuiscano agli specialisti.
Nelle classi successive alla prima, i regolamenti permettono di mantenere l'attuale orario di 30 ore, ma il secondo maestro non ci sta più dal momento che è abolita la compresenza: quindi 22 ore col prevalente, 3 d'inglese, 2 di religione e avanzano sempre 3 ore. O solo 1 e 1/2 se il prevalente ne fa 24.
Ritengo che in molte scuole sarà adottato il modello di 27 ore perché è l'unico attuabile senza difficoltà.
Lo schema del maestro unico per 24 ore non sarà molto diffuso, ammesso che le famiglie lo richiedano, perché pochi maestri hanno i requisiti per inglese e religione. Ma poi, perché i genitori dovrebbero volere un orario ridotto e un solo docente per i loro bambini?
Da notare comunque la disparità fra chi dovrà insegnare tutte le materie in 24 ore e chi invece potrà prendersela più comoda con 22 o 24 ore solo per le discipline classiche, lasciando ad altri inglese e religione.
E questo senza considerare le gravi conseguenze didattiche per gli alunni, costretti a ridurre il loro tempo scuola e a studiare in meno ore, sempre con lo stesso insegnante, più stanco e stressato se non addirittura meno esperto.
Sappiamo che negli ultimi vent'anni i maestri si erano specializzati nel loro ambito disciplinare, ma con questa "riforma" le loro competenze saranno sprecate. Tanta esperienza andrà perduta ed è un vero peccato.
E' veramente assurdo.
Non posso credere che questo colossale pasticcio sia definito "riforma".
Aspettiamoci altri regolamenti attuativi entro febbraio.

giovedì 25 dicembre 2008

Come volevasi dimostrare

La sorpresina natalizia dal ministero è arrivata. C'era d'aspettarsela, naturalmente. I primi regolamenti attuativi hanno fatto luce sulle vere intenzioni della Gelmini e del suo staff: attuare la riforma Moratti risparmiando sulle spese per il personale. Così siamo definiti, personale.
Mentre la riforma della secondaria è stata rimandata al prossimo anno e la scuola dell'infanzia rimarrà invariata, la scuola primaria come al solito sarà la più tartassata: dovremo sopportare i primi cambiamenti già a settembre e le conseguenze si sentiranno a febbraio, al momento delle iscrizioni (posticipate di un mese), quando le famiglie saranno costrette a scegliere l'orario per le prime classi.
Già, perché la signora Gelmini non molla: la via del maestro unico attualmente non è proponibile, ma lei insiste. Il risparmio derivante dai tagli sul personale fa troppa gola.
Non credo che saranno molte le nuove classi prime ad adottare il nuovo orario ridotto a ventiquattro ore settimanali, se non altro perché è requisito indispensabile che il maestro o la maestra siano abilitati a insegnare l'inglese; infatti la compresenza è stata abolita, quindi ogni maestra dovrà effettuare non meno di ventidue ore frontali in una sola classe, aumentabili a ventiquattro se ha anche il titolo per insegnare religione. Per il momento non sono tantissimi i maestri in queste condizioni, ma la Gelmini conta di portarceli tutti entro il 2011-2012, obbligandoli a frequentare corsi di lingua (di durata triennale, ma dopo il primo anno si può già insegnare l'inglese in prima...).
Il tempo pieno, dove c'è può anche restare, per gentile concessione, della signora ministro, ma non pensate che sarà come quello attuale! Tornerà il modello di vent'anni fa: lezioni normali di mattina e attività integrative nel pomeriggio, insomma, il vecchio doposcuola.
Infine non è chiaro come sarebbero organizzate le lezioni nel caso in cui si scegliessero 30 ore settimanali. I regolamenti parlano di 27 ore, cioè 24 ore curricolari più tre opzionali (i laboratori della Moratti), nelle classi in cui devono entrare gli specialisti d'inglese e religione: i conti tornano, perché 22 ore con la maestra prevalente più 3 d'inglese e 2 di religione fanno appunto 27.
Ma per le trenta ore, ovviamente non può bastare una sola maestra affiancata da due specialisti, perché restano scoperte tre ore. Chi le dovrebbe svolgere? E come? Sarà lasciata libertà di organizzazione alle singole scuole? C'è un controsenso: il ministro dice che le 30 ore si potranno scegliere a patto che l'organico della scuola lo consenta, insomma se già le maestre ci sono; praticamente nella maggioranza dei casi!
Altro problema: le classi diverse dalla prima, che faranno, resteranno con le trenta ore? A parte i problemi d'orario che si creeranno, mi chiedo: se il modulo è abolito, potrà comunque restare la maestra di matematica che affianca la prevalente?
E poi, perché le famiglie dovrebbero volere un orario di 24 ore, che costringe i bambini a entrare più tardi e uscire prima? E se c'è una maestra in grado di insegnare tutte le materie, ma le famiglie desiderano un orario più lungo , resteranno lo stesso gli specialisti d'inglese e religione? Mi pare un guazzabuglio insensato. Altro che riforma, questo è un pasticcio.
Un bel regalo natalizio del quale dobbiamo essere grati all'attuale governo.

domenica 14 dicembre 2008

La marcia indietro del ministro Gelmini

Due giorni fa, esattamente venerdì 12 dicembre, i giornali pubblicavano trionfali notizie riguardanti la scuola primaria: il maestro unico è finito, il tempo pieno è salvo!
Per la verità qualche buona nuova c'è: le piccole scuole con meno di cinquanta alunni non dovranno per forza chiudere (non per l'immediato futuro, almeno), sono confermati i due docenti nel tempo pieno e il rapporto uno a due nel sostegno, non sarà aumentato il numero massimo di alunni per classe e soprattutto le famiglie potranno scegliere, solo per i figli che frequenteranno la prima dal prossimo settembre, un orario di ventiquattro, ventisette, trenta o quaranta ore settimanali.
Mi sembra un bel passo indietro, se vogliamo una correzione di rotta, anche se il ministro Gelmini dichiara orgogliosamente e testardamente di non aver ceduto alle "proteste della sinistra" (come se a protestare e scioperare non fosse stato il 70% degli insegnanti, ma solo una manica di rivoluzionari rossi).
Leggete il testo di questa intervista al quotidiano La Stampa dal titolo esplicativo: "Gelmini: Quante bugie! Nessun dietrofront sul maestro unico"
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scuola/grubrica.asp?ID_blog=60&ID_articolo=866&ID_sezione=255&sezione=
Comunque leggendolo una certa confusione rimane, e non promette niente di buono... Infatti non si capisce se, nel caso delle ventiquattro ore, ci sarà un solo maestro a insegnare tutte le materie. Se l'orario di servizio di un docente è di 22 ore, come dice il ministro ed anche la normale logica matematica, sembra automatico che le altre due ore debbano essere coperte da un altro ...uno di "quegli specialisti" non meglio identificati tra inglese e religione, però inglese mi pare difficile perché sono più di due ore la settimana, un'ora in prima classe e poi due e mezzo e tre nelle classi successive. In altri articoli ho letto che si potrà avere l'orario di 24 ore solo se il maestro ha titolo per insegnare tutte le materie compreso l'inglese e la religione: diversamente si dovrà optare per le ventisette o le trenta ore. Assurdo! In pratica, il maestro unico può fare tutto in ventiquattro ore, ma tre maestri no. Significa che nelle ventisette ore (parliamo di prima classe) il maestro prevalente avrà ventiquattro comode ore a disposizione per italiano, matematica e storia, mentre il maestro unico ne avrà solo ventuno, dovendo fare spazio a religione e inglese. C'è qualcosa che non mi torna. E quando le cose non sono chiare, sospettare l'inghippo è assolutamente doveroso.
Occhi aperti!
Come andrà finire, non si sa. E poi, immaginate la confusione se i genitori delle varie classi vorranno orari diversi...i bambini di prima entreranno alle otto e mezzo e usciranno alle dodici e mezzo, quelli di terza magari entreranno alle otto per uscire all'una e quelli di quinta invece faranno il tempo pieno! Ma dico, si può sostenere una simile proposta?
Vogliamo proprio far ridere i polli con queste idee balzane. Fra l'altro bisogna fare i conti con le finanze dei vari comuni: sono loro che devono sostenere e organizzare i trasporti, il riscaldamento, la pulizia e le mense scolastiche. Sicuramente in molte piccole realtà non si potrà attuare il tempo pieno, nel sud probabilmente resteranno le ventisette o trenta ore, mentre la scelta delle ventiquattro non sarà poi così diffusa, perché è difficile far coincidere la richiesta delle famiglie con la contemporanea disponibilità di docenti qualificati per tutte le materie.
Stiamo a vedere; intanto la Gelmini non parla di tempo pieno classico, ma di tempo scuola antimeridiano e doposcuola nel pomeriggio...roba da inorridire, nel 2008 ancora dobbiamo sentire questo termine, mia nonna nata nell'ottocento era più all'avanguardia.
Un consiglio ai naviganti: teniamo gli occhi bene aperti perché per il 18 dicembre, cioè giovedì della prossima settimana, è prevista l'emanazione delle prime norme attuative. Non si sa mai che ci arrivi qualche sorpresina natalizia, dopo quella di agosto, dato che al governo piacciono i regali per le feste...