Due giorni fa, esattamente venerdì 12 dicembre, i giornali pubblicavano trionfali notizie riguardanti la scuola primaria: il maestro unico è finito, il tempo pieno è salvo!
Per la verità qualche buona nuova c'è: le piccole scuole con meno di cinquanta alunni non dovranno per forza chiudere (non per l'immediato futuro, almeno), sono confermati i due docenti nel tempo pieno e il rapporto uno a due nel sostegno, non sarà aumentato il numero massimo di alunni per classe e soprattutto le famiglie potranno scegliere, solo per i figli che frequenteranno la prima dal prossimo settembre, un orario di ventiquattro, ventisette, trenta o quaranta ore settimanali. Mi sembra un bel passo indietro, se vogliamo una correzione di rotta, anche se il ministro Gelmini dichiara orgogliosamente e testardamente di non aver ceduto alle "proteste della sinistra" (come se a protestare e scioperare non fosse stato il 70% degli insegnanti, ma solo una manica di rivoluzionari rossi).
Leggete il testo di questa intervista al quotidiano La Stampa dal titolo esplicativo: "Gelmini: Quante bugie! Nessun dietrofront sul maestro unico"
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scuola/grubrica.asp?ID_blog=60&ID_articolo=866&ID_sezione=255&sezione=
Comunque leggendolo una certa confusione rimane, e non promette niente di buono... Infatti non si capisce se, nel caso delle ventiquattro ore, ci sarà un solo maestro a insegnare tutte le materie. Se l'orario di servizio di un docente è di 22 ore, come dice il ministro ed anche la normale logica matematica, sembra automatico che le altre due ore debbano essere coperte da un altro ...uno di "quegli specialisti" non meglio identificati tra inglese e religione, però inglese mi pare difficile perché sono più di due ore la settimana, un'ora in prima classe e poi due e mezzo e tre nelle classi successive. In altri articoli ho letto che si potrà avere l'orario di 24 ore solo se il maestro ha titolo per insegnare tutte le materie compreso l'inglese e la religione: diversamente si dovrà optare per le ventisette o le trenta ore. Assurdo! In pratica, il maestro unico può fare tutto in ventiquattro ore, ma tre maestri no. Significa che nelle ventisette ore (parliamo di prima classe) il maestro prevalente avrà ventiquattro comode ore a disposizione per italiano, matematica e storia, mentre il maestro unico ne avrà solo ventuno, dovendo fare spazio a religione e inglese. C'è qualcosa che non mi torna. E quando le cose non sono chiare, sospettare l'inghippo è assolutamente doveroso.
Occhi aperti!
Come andrà finire, non si sa. E poi, immaginate la confusione se i genitori delle varie classi vorranno orari diversi...i bambini di prima entreranno alle otto e mezzo e usciranno alle dodici e mezzo, quelli di terza magari entreranno alle otto per uscire all'una e quelli di quinta invece faranno il tempo pieno! Ma dico, si può sostenere una simile proposta?
Vogliamo proprio far ridere i polli con queste idee balzane. Fra l'altro bisogna fare i conti con le finanze dei vari comuni: sono loro che devono sostenere e organizzare i trasporti, il riscaldamento, la pulizia e le mense scolastiche. Sicuramente in molte piccole realtà non si potrà attuare il tempo pieno, nel sud probabilmente resteranno le ventisette o trenta ore, mentre la scelta delle ventiquattro non sarà poi così diffusa, perché è difficile far coincidere la richiesta delle famiglie con la contemporanea disponibilità di docenti qualificati per tutte le materie.
Stiamo a vedere; intanto la Gelmini non parla di tempo pieno classico, ma di tempo scuola antimeridiano e doposcuola nel pomeriggio...roba da inorridire, nel 2008 ancora dobbiamo sentire questo termine, mia nonna nata nell'ottocento era più all'avanguardia.
Per la verità qualche buona nuova c'è: le piccole scuole con meno di cinquanta alunni non dovranno per forza chiudere (non per l'immediato futuro, almeno), sono confermati i due docenti nel tempo pieno e il rapporto uno a due nel sostegno, non sarà aumentato il numero massimo di alunni per classe e soprattutto le famiglie potranno scegliere, solo per i figli che frequenteranno la prima dal prossimo settembre, un orario di ventiquattro, ventisette, trenta o quaranta ore settimanali. Mi sembra un bel passo indietro, se vogliamo una correzione di rotta, anche se il ministro Gelmini dichiara orgogliosamente e testardamente di non aver ceduto alle "proteste della sinistra" (come se a protestare e scioperare non fosse stato il 70% degli insegnanti, ma solo una manica di rivoluzionari rossi).
Leggete il testo di questa intervista al quotidiano La Stampa dal titolo esplicativo: "Gelmini: Quante bugie! Nessun dietrofront sul maestro unico"
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scuola/grubrica.asp?ID_blog=60&ID_articolo=866&ID_sezione=255&sezione=
Comunque leggendolo una certa confusione rimane, e non promette niente di buono... Infatti non si capisce se, nel caso delle ventiquattro ore, ci sarà un solo maestro a insegnare tutte le materie. Se l'orario di servizio di un docente è di 22 ore, come dice il ministro ed anche la normale logica matematica, sembra automatico che le altre due ore debbano essere coperte da un altro ...uno di "quegli specialisti" non meglio identificati tra inglese e religione, però inglese mi pare difficile perché sono più di due ore la settimana, un'ora in prima classe e poi due e mezzo e tre nelle classi successive. In altri articoli ho letto che si potrà avere l'orario di 24 ore solo se il maestro ha titolo per insegnare tutte le materie compreso l'inglese e la religione: diversamente si dovrà optare per le ventisette o le trenta ore. Assurdo! In pratica, il maestro unico può fare tutto in ventiquattro ore, ma tre maestri no. Significa che nelle ventisette ore (parliamo di prima classe) il maestro prevalente avrà ventiquattro comode ore a disposizione per italiano, matematica e storia, mentre il maestro unico ne avrà solo ventuno, dovendo fare spazio a religione e inglese. C'è qualcosa che non mi torna. E quando le cose non sono chiare, sospettare l'inghippo è assolutamente doveroso.
Occhi aperti!
Come andrà finire, non si sa. E poi, immaginate la confusione se i genitori delle varie classi vorranno orari diversi...i bambini di prima entreranno alle otto e mezzo e usciranno alle dodici e mezzo, quelli di terza magari entreranno alle otto per uscire all'una e quelli di quinta invece faranno il tempo pieno! Ma dico, si può sostenere una simile proposta?
Vogliamo proprio far ridere i polli con queste idee balzane. Fra l'altro bisogna fare i conti con le finanze dei vari comuni: sono loro che devono sostenere e organizzare i trasporti, il riscaldamento, la pulizia e le mense scolastiche. Sicuramente in molte piccole realtà non si potrà attuare il tempo pieno, nel sud probabilmente resteranno le ventisette o trenta ore, mentre la scelta delle ventiquattro non sarà poi così diffusa, perché è difficile far coincidere la richiesta delle famiglie con la contemporanea disponibilità di docenti qualificati per tutte le materie.
Stiamo a vedere; intanto la Gelmini non parla di tempo pieno classico, ma di tempo scuola antimeridiano e doposcuola nel pomeriggio...roba da inorridire, nel 2008 ancora dobbiamo sentire questo termine, mia nonna nata nell'ottocento era più all'avanguardia.
Un consiglio ai naviganti: teniamo gli occhi bene aperti perché per il 18 dicembre, cioè giovedì della prossima settimana, è prevista l'emanazione delle prime norme attuative. Non si sa mai che ci arrivi qualche sorpresina natalizia, dopo quella di agosto, dato che al governo piacciono i regali per le feste...
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