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domenica 13 luglio 2008

La maestra d'inglese: specialista o specializzata?

La lingua straniera nella scuola primaria, introdotta all'inizio degli anni novanta, è stata subito circondata da roventi polemiche. Da un lato c'era chi non accettava la nuova disciplina, ritenendola inutile o troppo difficile, dall'altro chi mal sopportava l'introduzione di una nuova insegnante per motivi più gretti, ad esempio perché si doveva aumentare il tempo scuola, portandolo da ventisette a trenta ore. Si criticava la figura della maestra specialista, ovvero dedita solo all'insegnamento della lingua in sei o sette classi, sostenendo che fosse didatticamente preferibile la maestra specializzata, cioè quella che insegna anche la lingua straniera oltre ad altre materie in una o due classi. Parlo al femminile perché mi viene spontaneo, data la stragrande maggioranza di colleghe nell'ambiente scolastico.
Nessuno però ha mai sollevato obiezioni all'insegnamento specialistico della religione cattolica, iniziato già negli anni ottanta.
Il ministro Moratti ha optato per la maestra d'inglese specializzata e dopo di lei anche Fioroni ha continuato l'opera. Quasi tutte le specialiste di lingua straniera sono state assorbite su posto comune; ormai ne sopravvivono pochissime in via d'estinzione, ed io sono fra queste. Sono vicina al pensionamento e spero tanto di arrivarci.
Che dire? Ho sopportato di tutto, sono rassegnata. Non mi si dica però che è stata una scelta di carattere didattico...Perché, contemporaneamente, è avvenuta l'assunzione in ruolo di 14.000 docenti specialisti di religione, i quali possono addirittura insegnare l'inglese - avendone titolo - a completamento d'orario...Ma non dicevano che l'insegnamento specialistico era da abolire?
Noi maestre d'inglese abbiamo sempre ricevuto trattamenti bizzarri e nessuno, di fatto, ci ha mai difese.
Prima di tutto ci hanno invogliate a lasciare la nostra classe o modulo per diventare specialiste: non è stato come bere un biccchier d'acqua, abbiamo dovuto frequentare lunghi corsi tutti in presenza, spesso affrontando viaggi di molti chilometri (120 nel mio caso).
Ai corsi si veniva ammessi tramite un esame selettivo; si partiva da 100 ore (per le laureate o madrelingua), 150 per chi aveva ottime basi scolastiche, 300 per chi le aveva buone, 500 per chi non aveva studiato l'inglese a scuola. Quei corsi costavano parecchio e così ben presto sono stati aboliti: bastava superare un esame in sede di concorso magistrale. Molte ragazze sono entrate in ruolo proprio grazie al punteggio ottenuto con quell'esame d'inglese o francese, in quanto dava la precedenza rispetto alle candidate sprovviste di titolo.
Per convincerci ulteriormente a lasciare la nostra classe, all'inizio ci hanno promesso un punteggio aggiuntivo che poi ci è stato prontamente tolto. Quante polemiche anche per questo! Non si trattava di un punteggio raddoppiato, come nelle scuole di montagna, eppure le critiche fioccavano da ogni parte: non è giusto, non è giusto... Il doppio punteggio per le scuole di montagna, invece, non è stato mai tolto a nessuno!
Ci hanno costretto a fare supplenze nelle ore di compresenza; d'accordo, siamo insegnanti come le nostre colleghe, ma non abbiamo la pratica quotidiana delle altre materie come loro, perciò dovremmo essere utilizzate diversamente. Si potrebbe obiettare che comunque siamo state abilitate a insegnare tutto. Bene, allora spiegateci perché facciamo parte dell'organico d' istituto, però su posto speciale...in pratica, se vogliamo ritornare a fare le maestre "normali", dobbiamo ...chiedere il trasferimento, come le maestre di sostegno! Per le supplenze, invece, andiamo sempre bene!
Ancora: il nostro orario è stato modificato varie volte, ma non certo per motivi di ordine didattico. Siamo le tappabuchi della scuola. La nostra presenza è necessaria per coprire l'insegnante prevalente nel suo giorno libero o nelle uscite anticipate.
Il fondo l'abbiamo toccato quando è stato introdotto l'inglese anche in prima e in seconda...E' molto faticoso gestire più di cento alunni di varie età, dai cinque agli undici anni e con esigenze diverse, perché la lingua straniera è una materia particolare. 
E poi, con una sola ora settimanale in prima, magari coincidente con l'intervallo, è davvero assurdo, non si ottiene niente...in seconda, abbiamo solo due ore e finisce che  ci vengono assegnate in una sola giornata, sempre per favorire l'orario, ma non certo i bambini.
Anzi, la Moratti inizialmente avrebbe voluto due ore in tutte le classi, eccetto la prima. Insomma, l'inglese è importante oppure no? Le "tre I" erano uno slogan a effetto, oppure sottintendevano qualcosa di valido?
Dopo tanto calvario, adesso non serviamo più.
Perché vi racconto questi particolari? Non intendo certo annoiarvi; voglio solo farvi sapere che tipo di decisioni vengono prese sulla pelle dei docenti e degli studenti. E' istruttivo ed educativo anche questo. Quando vi parleranno di riconoscimento del merito, avrete qualche motivo in più per riflettere.

2 commenti:

  1. Cara Adriana, sono una sopravvisuta specialista di lingua inglese, tengo duro perchè amo il mio lavoro.... condivido perfettamente il tuo stato d'animo, ci hanno spremuto ed ora... non serviamo più perchè l'inglese lo può insegnare chiunque ...e senza neanche un grazie ci troviamo a tappare i buchi. Mi sono spesso chiesta perchè nessuno ci ha difeso e anche perchè non siamo mai insorte di fronte a questi soprusi... ancora rimugino... comunque grazie perchè mi fai sentire meno sola!!
    Francesca

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  2. Cara Francesca, intanto ti chiedo scusa se rispondo solo ora al tuo post. Avevo abbandonato questo blog pensando che fosse inutile...ma ieri,riattivandolo, ho avuto la felice sorpresa di leggerti! Anche un solo commento per me significa tanto.
    Le nostre colleghe costrette a imparare l'inglese on-line dovrebbero aver capito che, alla fine, anche loro sono state prese in giro, non solo noi!

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